Tesina
in
Sviluppo locale che l'autore - Segretario Generale del Comune di Campobello di
Mazara (TP) - ha sviluppato a conclusione del corso SEFA organizzato dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione
locale (SSPAL)
“C'era
una volta e, per essere onesti, c'è ancora un paese chiamato Iliata. Questo
paese, che un tempo era governato da una monarchia e poi era diventata una
Repubblica fondata sul lavoro, come asseriva la sua Costituzione, si proclamava
monoteista. In realtà, tutti i suoi abitanti erano costretti ad adorare molti
dei, in speciali santuari che erano detti uffici pubblici e i cui sacerdoti si
chiamavano burocrati. Dovete sapere, inoltre, che su questi uffici imperava da
secoli una potentissima setta segreta, detta dei Sommi Custodi della Prassi. I
potentissimi membri della setta non risiedevano in quei luoghi di culto che
erano i comuni pubblici uffici, bensì in certe labiritinche costruzioni, dette
Ministeri….”
Comincia
così l’intervento dello scrittore Andrea Camilleri in occasione del convegno
su “La pubblica amministrazione che cambia: una riforma dei cittadini”,
svoltosi a Roma nel Complesso del San Michele, il 15 Marzo 2000 e continua
descrivendo i dirigenti pubblici come terribili complicatori di affari semplici,
a danno dei cittadini-sudditi, costretti a subire un vero e proprio calvario per
ottenere anche un semplice certificato….
La
favola di Camilleri è ovviamente una provocazione, ma riflette bene l’opinione comune sulla
dirigenza pubblica e fa comprendere meglio di una lunga dissertazione, quanto è
cambiata e quando deve ancora cambiare la pubblica amministrazione, soprattutto
locale, per adeguarsi alle esigenze dei sempre più complessi e variegati clienti
che aspettano agli sportelli (cittadini, imprese economiche, disagiati, artisti,
società sportive, emigrati, associazioni culturali, altri enti pubblici e
privati, bambini ed anziani, imprenditori europei, ragazze madri, istituti di
credito, dirigenti scolastici, ecc…)..............
.........Il tema che abbiamo scelto di svolgere, nel contesto dello sviluppo
locale, intende mettere a fuoco la relazione tra una cultura di progetto e la
formazione pubblica, con esplicito riferimento al cosiddetto project
management.
Apparentemente si tratta di una relazione paradossale: per project si
intende notoriamente qualcosa che ha un inizio ed una fine ben precisi, mentre
la formazione pubblica è, per sua stessa definizione permanente.
Il collegamento tra queste due definizioni è però insito nella premessa:
l’accento va posto sulla cultura di progetto, perché, a nostro avviso
e come abbiamo avuto modo di descrivere nelle due parti precedenti, lo scenario
dello sviluppo locale e la nuova mission affidata agli enti locali
necessitano di essere gestiti da una classe dirigente competente, formata,
adeguata alla sfida.
Ciò
significa imparare a progettare e pianificare la formazione dei dipendenti
pubblici, come peraltro ben evidenziato dall’ultima Direttiva Frattini del
dicembre 2001, già ampiamente descritta e
che proveremo a rileggere inquadrandola nell’ottica del project management......
|