La ricerca di
strumenti e metodi per restare all’avanguardia non costituisce più una libera
scelta dell’impresa, ma una necessità irrinunciabile. Anche imprese che in
passato avevano tratto beneficio dall’operare in ambienti protetti (si pensi a
banche, assicurazioni, imprese energetiche o telefoniche ed a tutto il loro
indotto), oggi attraverso un processo di “accelerazione improvvisa”-si trovano
catapultate in una realtà per loro difficile da governare.
La capacità di gestire e
sostenere il cambiamento, di fatto, diventa essenziale, e per questo le imprese
si vedono costrette a ricercare, al loro interno, gli strumenti più adeguati, in
questo contesto diventa sempre più rilevante da parte delle organizzazioni
l’attenzione sul ruolo e sulla figura del project manager.
Si è passati da una
“guerra di posizioni”, in cui le imprese occupavano spazi competivi costruendo e
difendendo le proprie quote di mercato relative a prodotti e segmenti ben
definiti, ad una “guerra di movimento”, in cui il successo dipende dalla
capacità di anticipare i trend e di rispondere prontamente al cambiamento dei
bisogni dei consumatori.
LE
COMPETENZE
“Chi ha la direzione
dei valori è più sapiente dei manovali che agiscono per pratica e questo perché
essi non conoscono le
ragioni”
Aristotele
Sono queste le parole, con
cui Aristotele nel libro Alfa della Metafisica, introduce il concetto di “tèchne”,
disegnando per la prima volta i contorni di quella che dovrebbe essere la
professionalità. Essa non deve alimentarsi solo con l’esperienza consolidata
dalla prassi, ma anche con un più vasto ambito di conoscenze che assicurino il
controllo dell’attività.
Quest’idea di
professionalità matura tocca il moderno concetto di “competenza”, che negli
ultimi anni, data la sua importanza, si è collocato accanto a quello di
“prestazione”. Mentre quest’ultima punta all’apprendimento di abilità spendibili
immediatamente in situazioni di lavoro, la competenza mira all’acquisizione di
aree più estese ed indirette di saperi, capacità ed atteggiamenti esperti,
maggiormente funzionali alla gestione del cambiamento. La competenza, non è più
legata alla semplice riproduzione di modelli da imitare e all’esecuzione del
mero compito richiesto, ma assicura a monte di esso, un controllo sulle
procedure e sulle azioni.
Mantenendo una distanza psicologica fra il soggetto agente e l’azione
lavorativa, può considerarsi veramente competente solo chi impara a dominare le
tecniche senza esserne vincolato........
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