Il
project manager vive in un clima di
costante incertezza.
Qualsiasi
progetto è infatti caratterizzato da una serie di variabili che rendono
estremamente precaria ed instabile la programmazione del suo ciclo realizzativo.
L'oggetto della fornitura, in primo luogo, che ben raramente mantiene invariata,
fino alla consegna definitiva, la sua connotazione iniziale; il processo di
fabbricazione, quasi sempre innovativo e, pertanto, difficilmente
rappresentabile mediante un modello operativo già precedentemente collaudato;
lo scenario economico-finanziario e di mercato, ogni volta differente dalle
condizioni al contorno già affrontate nel passato.
E
ancora il sicuro insorgere, in corso d’opera, di "disturbi",
varianti, criticità impreviste (e, molto spesso, oggettivamente imprevedibili),
che certamente non facilitano il compito di chi ha la responsabilità del
presidio operativo di un progetto che comunque deve concludersi entro
limiti di tempo ben definiti, a costi contenuti e con caratteristiche
qualitative che rispettino le condizioni contrattuali.
E
tutto questo con una disponibilità di risorse umane e strumentali che si rivela
quasi sempre limitata, e, per di più, con skill
o livelli prestazionali spesso inadeguati.
Il
project management non è fatto per i
deboli di cuore!
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