L'articolo
del
Dott. Nepi, sempre inerente alle tematiche del Risk Management, può essere
considerato come la continuazione del suo precedente scritto "La gestione
dei rischi di progetto", già pubblicato sul Forum. Queste le prime righe
dell'articolo:
".....La
fase di identificazione dei rischi di progetto consiste nell’individuazione
delle minacce e delle opportunità che si prevede possano presentarsi nella fase
di effettiva implementazione operativa.
Cominciamo
con l’osservare che il processo in argomento può essere affrontato secondo
due differenti modalità di approccio: la prima consiste nell’elencare le
possibili cause che possono scatenare i singoli eventi e quindi, per ciascuno di
questi, procedere alla valutazione delle prevedibili conseguenze indotte
sull’andamento generale del progetto. La
seconda, al contrario, considera i possibili effetti, distinguendoli in positivi
(situazioni che debbono essere promosse) e negativi (situazioni che vanno
evitate), per poi individuare le più efficaci modalità di azione perché i
rispettivi eventi scatenanti possano, rispettivamente, accadere / non accadere.
I
due differenti modi di procedere (cause vs. effetti o effetti vs. cause) si
rivelano entrambi efficaci.
Sarà compito del valutatore scegliere quello che, di volta in volta, si
dimostra più facilmente percorribile nel senso che, più dell’altro, consente
di evidenziare le alternative possibili e di individuare le conseguenti azioni
di agevolazione o di contrasto.
La
seconda osservazione riguarda le modalità da seguire durante la fase di
raccolta dei dati elementari necessari all’individuazione dei fattori di
rischio: la ricerca, che va comunque limitata ai soli fattori realmente
significativi, deve procedere in modo organizzato e sistematico, mentre la loro
elaborazione deve rispondere a criteri che ne assicurino un corretto equilibrio.
I
possibili rischi da fronteggiare, infatti, oltre che numerosi, sono, in
generale, complessi e, per di più, a volte anche tra loro strettamente
intercorrelati tanto da dare l’impressione, almeno in prima istanza, di un
groviglio pressoché inestricabile. Per
questo motivo, in assenza di una metodologia di indagine modellata su un
percorso chiaro e coerente, le possibilità di ottenere delle previsioni con un
sufficiente grado di attendibilità tendono fatalmente verso lo zero.
Esaurita
questa premessa del tutto generale, procediamo con l’esame dettagliato delle
specifiche attività che occorre espletare in fase di identificazione dei rischi
di progetto.
Da
un punto di vista puramente didattico, la fase può essere utilmente suddivisa
in due momenti logicamente successivi l’uno all’altro: l’individuazione e
la conseguente descrizione dei rischi. Nei prossimi paragrafi le esamineremo nel
dettaglio...."
.................
continua nell'articolo scaricabile.................
|