La
complessità dei progetti di sanità pubblica e le trasformazioni introdotte dai
D.L. 502/92 e D.L. 517/93 relativamente alla gestione dei servizi sanitari,
portano anche la sanità e i suoi interpreti ad un approccio verso il Project
Management.
L’obiettivo dei decreti è infatti una maggiore efficienza della struttura
sanitaria e una migliore qualità dei processi e dei risultati raggiunti.
E così il
Project Management, una disciplina nata per la gestione di progetti complessi in
ambito bellico e impiantistico, ed oggi già utilizzata a livello internazionale
nei più disparati progetti (dalle costruzioni pubbliche e private, alle opere
civili e infrastrutturali, dai progetti di telecomunicazione all’industria
spaziale, dalla finanza all’informatica…), si affaccia prepotentemente anche
sullo scenario della sanità.
E non
poteva che essere così: l’azienda sanitaria ha l’obbligo di rispettare obiettivi
istituzionali ed economici: da una parte la tutela della salute, dall’altra
l’equilibrio economico. Obiettivi complessi, soggetti ad azioni contrastanti,
spesso condizionati da un’organizzazione che ha bisogno di un’azione
professionale, flessibile e di un graduale ma deciso cambiamento della propria
cultura gestionale.
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