Nell’articolo
dell’Architetto Grigoriadis si da’ enfasi al project management non più in
una visione limitativa, strettamente tecnicistica, ma bensì come filosofia
organizzativa globale intesa ad affrontare situazioni transitorie definite
nel tempo, utilizzando gli aspetti strumentali della disciplina come semplici
supporti.
Il
project management, inteso come approccio organizzativo globale, viene
considerato come valido strumento applicato alla gestione dell'intero processo
produttivo e di conseguenza lo si descrive come parte integrante del processo
per lo sviluppo di un progetto architettonico, inteso come fatto
temporaneo, non ripetitivo e caratterizzato da fattori di valenza unica, quali
sono per ogni progetto: gli obiettivi, la quantità e il tipo di risorse da
impiegare e le condizioni in cui esso si sviluppa e si realizza.
Per
il committente e per il progettista si prospetta dunque la possibilità di
dotarsi di strumenti idonei per pianificare, coordinare ed organizzare in modo
sistematico le varie fasi dell'intervento. Committenti e progettisti potranno
così, assumere la completa gestione tecnico-organizzativa del progetto,
troppo spesso delegata all'impresa con risultati negativi sulla qualità
finale dell'opera e sugli intenti progettuali.
Nel
nuovo contesto e nei compiti in cui è ora chiamato ad operare l'Architetto
può diventare il project manager capace di gestire il processo dell'intero
ciclo dalla pianificazione alla progettazione e alla costruzione dell'opera
edilizia, attraverso l'uso di sistemi e metodologie organizzative che permettono
di ottenere la "qualità" desiderata nei "tempi" programmati
ed entro i "costi" stabiliti. |