Titolo articolo  Il controllo della Qualità nel Project Management
L'autore  Alberto Ivo DORMIO

 

Si sa come il project management differisca profondamente dal corporate management (o general management), anche se entrambi sono concepiti per uno scopo prestabilito.

Infatti:
- il progetto è unico;
- il progetto comporta tempi (di inizio e di completamento) precisi;
- il progetto comporta risorse (umane ed economiche) in quantità (e qualità) prestabilita;
- il progetto implica (ha sempre implicato) la soddisfazione dell’acquirente.

L’ultima osservazione ha a che fare con la Qualità ma in una nuova connotazione: quella espressa dalle Norme ISO che affidano però alle intese fra il realizzatore e l’acquirente di definirne i dettagli.

Il fatto nuovo di maggiore importanza è che, in Assicurazione di Qualità, il realizzatore deve dimostrare, quando il prodotto finale del progetto (un impianto, un macchinario) ancora non esiste, che la Qualità Totale pattuita ha un’elevata probabilità di essere realizzata. Ciò ha delle conseguenze poiché il realizzatore deve:

- migliorare le comunicazioni;
- migliorare l’efficienza;
- tener ben presente e tradurre in termini tecnici, ad ogni passo, le aspettative del Cliente (la Qualità è “Totale”).

Malgrado ciò, molti ancora pensano erroneamente che la Qualità si possa apprezzare soltanto sul Prodotto finale del Progetto ma, in tal caso, non si eviterebbe (specie nei progetti innovativi) un notevole numero di delusioni (scarti, rilavorazioni) che si potrebbero classificare come interventi “tardivi” (ed indebitamente “costosi”).