Nell’antichità
europea, in particolare nell’Europa occidentale, il lavoro manuale, nei campi
o nell’edilizia, si estendeva di norma dall’alba al tramonto, con una breve
pausa per il pasto di mezzogiorno; la settimana era di sei giorni lavorativi, si
dovevano inoltre considerare le festività, in genere di carattere religioso, e
le sospensioni del lavoro dovute alle condizioni atmosferiche. In definitiva, si
ritiene che l’orario annuo di lavoro, dal XIV alla metà del XVIII secolo,
fosse di poco superiore alle 3000 ore; questo numero è quasi certamente vero
anche per le epoche precedenti.
Certo,
esso poteva essere superato in talune condizioni particolari, come la servitù o
la schiavitù domestica o il lavoro, in generale forzato, nelle miniere o nelle
galee; certo, se facciamo lavorare uno schiavo 14 ore al giorno per 6 giorni
settimanali giorni all’anno otteniamo 4382 ore lavorative, ma di fatto un
orario di questo tipo potrebbe essere pensabile solo in lavori domestici a bassa
intensità.
D’altra
parte, le galee non erano in mare tutto l’anno, anche se quando erano in
navigazione i rematori non avevano né giorni di riposo né momenti di pausa, ma
remavano, incatenati ai banchi, dall’alba al tramonto e dormivano e mangiavano
sempre incatenati agli stessi; la situazione estrema rendeva necessario l’uso
della frusta come stimolante. Poco sappiamo di come si lavorasse in miniera, ove
i lavoratori erano utilizzabili per pochi anni a causa del rapido deterioramento
del loro stato di salute; simili situazioni continuano a prodursi in
taluni parti del mondo.
Tuttavia
l’orario di riferimento, per l’antichità ed il medioevo, può essere
considerato di 3050 ore/anno; si tratta di quell’orario che poteva essere
praticato per tutta la vita senza causare abnormi diminuzioni dell’aspettativa
di vita o deterioramento dello stato di salute. Come abbiamo detto, questo era
l’orario tipico dell’agricoltura e dell’edilizia, per la servitù
domestica l’orario poteva essere differente, ma spesso si trattava di lavori a
bassa intensità, in cui il servitore, per lunghe ore, doveva sì essere
disponibile alla chiamata ma era di fatto scarsamente attivo e non soggetto a
fatica fisica tanto da essere considerato un privilegiato rispetto a chi
lavorava nei campi.
L’orario
di lavoro tende a crescere con la Rivoluzione Industriale fino ad un valore
medio annuo di 3400 ore; teniamo presente che all’epoca le giornate lavorative
in un anno potevano essere più o meno 300, per 12 ore al giorno, danno un
orario annuo di 3600 ore; si deve notare, inoltre, che nel XIX secolo,
l’orario di lavoro giunse e talora superò le 14 ore al giorno.
Con la metà del XIX secolo inizia il processo di riduzione degli orari di
lavoro, sancito spesso anche da disposizioni legislative, emesse in vari tempi
nei vari Paesi....
|