Traduzione
in italiano dell’articolo pubblicato sul documento PROCEEDINGS VOL. II DEL
“5TH EUROPEAN UNION HYDROCARBONS SYMPOSIUM” – EDINBURGH 26-28 november
1996
L’alto numero di condotte
posate sui fondali dei mari (oltre 2,000 km di lunghezza), ad elevata profondità
(oltre i 250 mt), ha generato una necessità sempre più crescente nello
sviluppare soluzioni e tecniche differenti per eseguire riparazioni di condotte
poste ad alta profondità. SAIPEM SpA, in collaborazione con la consociata
SONSUB Int. Ltd., in seguito ai risultati raggiunti grazie ad un sistema
prototipo il P.R.S. (Pipeline Repair System) collaudato durante prove in mare
nel 1992 e di un completo programma di test in acque protette effettuato a Gioia
Tauro (Sud Italia) nell’estate 1995, ha industrializzato una nuova generazione
di attrezzature denominata D.S.R.S. (Diverless Sealine Repair system) progettato
per interventi in 1,000 mt di profondità.
Lo sviluppo
dei giacimenti di gas e petrolio ed i relativi sistemi di trasporto è
indirizzato verso profondità sempre crescenti; questa è la principale ragione
per cui l’esplorazione di nuove riserve va ricercata a fondali sempre più
alti, ritenuti, fino a pochi anni fa irraggiungibili e oggi possibili grazie a
tecnologie ora disponibili.
Poiché le tecniche subacquee, in condizioni di saturazione, normalmente,
permettono di operare fino a profondità non oltre i 300 mt, fondali maggiori
possono essere raggiunti grazie a sofisticate attrezzature che non richiedono la
presenza umana.
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