Come fanno le organizzazioni
EDP a fornire servizi di un certo livello con risorse limitate?
La risposta data
nell’articolo di Capozza a questa domanda è nella adozione di nuove metodiche
e tecnologie che, associate talvolta al Project Management tradizionale di tipo
C.P.M., cambiano e spostano letteralmente il problema dalle attività alle
risorse, introducendo il concetto di “Resource Driven” ed i sistemi
di Work & Resource Management.
Il lettore è chiamato, per
meglio comprendere le potenzialità di tale metodologia, a rispondere alle
seguenti domande:
1. Ci
sono dei progetti critici con uno slittamento rispetto ai tempi previsti di
oltre il 10%? Se un progetto importante sta slittando, quanto questo inciderà
sugli altri progetti che ci si é impegnati a portare a termine?
2. Quanto
tempo chi sviluppa spende nelle attività di manutenzione? Il backlog della
manutenzione sta diminuendo o sta crescendo?
3. Considerando
il volume di errori conosciuti, la qualità dello sviluppo software sta
migliorando nel tempo?
4. Quali
sono le implicazioni di uno spostamento di risorse su nuove attività sui piani
attuali?
5. Il
mix delle risorse della nostra organizzazione e appropriato per soddisfare le
esigenze di lavoro previste per i prossimi mesi o anni?
6. Cosa
succede se si aggiunge un nuovo progetto a quelli già esistenti nel programma
di consegna?
7.
Quanto incidono le richieste utente e le attività sporadiche non previste sui
piani attuali?
8. Si
é in grado di misurare l’attendibilità delle stime?
9. Quanto
tempo e quante riunioni sono necessarie per conoscere lo stato dell’arte sui
progetti in corso?
Fornire risposte a queste
domande ed a molte altre, richiede la capacità di catturare ed aggregare
informazioni spesso non omogenee sui progetti e su tutte le attività svolte da
una organizzazione EDP. Solo i sistemi di Work & Resource Management sono in
grado di dare le giuste risposte. |