Problem solving nelle
organizzazioni: idee,metodi e strumenti da Mosè a Mintzberg.
Piccola antologia filosofica
per manager e project manager
Autore:
Chiappi Roberto
in libreria da ottobre 20, 2005
Il volume uscito il 20/10/2005 per Springer-Verlag Iitalia è costituito
da 206 pagine e comprende:
1) una Introduzione ai
concetti e alle tematiche del problem solving in azienda (circa 10 pagine)
2) le schede relative ai pensatori (è riportato
un esempio relativo a Cartesio),
con gli spunti da essi forniti per il problem solving nelle organizzazioni
(circa 180 pagine)
3) una conclusione con l’elenco delle principali applicazioni pratiche
derivanti da esperienze dell’autore (circa 10 pagine).
Prefazione
Ho conosciuto Roberto Chiappi nel lontano 1973, lui studente del corso di
perfezionamento della Scuola Superiore Enrico Mattei, io giovane assistente in
quella stessa Scuola.
La sua ammissione alla Scuola Mattei, che avviene tutt’ora per concorso, fu
favorita dal fatto che si era appena laureato in Ingegneria Elettronica con una
tesi sulla scelta degli investimenti, argomento di natura economico-finanziaria,
molto lontano dalla formazione tecnico-scientifica allora impartita nei
Politecnici ed invece vicino ai temi di quel corso di perfezionamento.
Da quel lontano periodo fino ai giorni nostri l’autore ha avuto modo, nella sua
professione, di coniugare l’aspetto tecnico con quello economico-gestionale,
verificando spesso la fallacia degli schemi decisionali classici sia per la loro
indiscutibile schematicità rispetto alla reale complessità dei problemi, sia per
la mancanza di conoscenza, da parte di coloro che li applicano, del contesto
scientifico e culturale che li ha generati. Ciò lo ha portato, da una parte, a
studiare tutto un insieme di tecniche che mettano in evidenza anche i fattori
intangibili e non quantificabili dei problemi e, dall’altra, ad approfondire le
radici teoriche e culturali che hanno originato i metodi del “problem solving”:
da qui l’incontro con la filosofia o meglio con i filosofi. Chiappi non rinnega
le sue origini tecniche, ma le arricchisce e le nobilita con un’ampia gamma di
idee, contributi e riflessioni critiche derivanti appunto dalla “filosofia”.
Di fatto, questo approccio che vede il sapere tecnico-scientifico coniugarsi con
quello umanistico nella ricerca di soluzioni ai problemi del management comincia
ad affermarsi e a consolidarsi anche in prestigiosi ambienti accademici ove già
si realizzano corsi di laurea in “filosofia e management”.
Se l’opinione diffusa è che i filosofi non producono niente di pratico ed
immediatamente utilizzabile, questo libro vuole proprio dimostrare il contrario.
D’altra parte, l’aneddoto relativo a quello che tradizionalmente si considera il
primo filosofo, Talete - che prevedendo un ottimo raccolto di olive, prese in
affitto tutti i frantoi della città e li subaffittò a prezzi elevati - ci
ricorda quanto pratici possano e sappiano essere i filosofi. E forse non è un
caso che alle origini della scienza economica, vi siano i filosofi. L’opera alla
quale tradizionalmente si fa risalire la nascita dell’economia - “La ricchezza
delle nazioni” - è stata scritta da un filosofo: Adam Smith. La comparsa della
parola “ricchezza” nel titolo dovrebbe mettere in guardia, di per sé, contro
qualsiasi interpretazione tesa ad affermare l’astrattezza del sapere filosofico.
Da tempo la filosofia è considerata pertinenza della cultura umanistica e la
matematica della cultura scientifica, ma in realtà la storia di questi due
ambiti conoscitivi, sin dalle origini, è spesso sovrapposta ed insieme hanno
dato origine a quasi tutte le discipline applicative di maggiore utilità nel
“problem solving” (economia, psicologia, scienze cognitive, management, ecc.).
In particolare, la matematica e le discipline quantitative, considerate comunque
complesse, sono ritenute utili solo per risolvere problemi scientifici e
tecnologici, anche se in realtà alcune loro articolazioni - ricerca operativa,
logica, calcolo della probabilità, statistica, - si rivelano di grande utilità
nella soluzione di problemi organizzativi e gestionali. La filosofia, d’altro
canto, fonda le scienze sociali non solo nell’aspetto più squisitamente teorico
ma anche in quello, più concreto, relativo al vivere sociale. Si pensi al
contratto sociale di Rousseau, alla società aperta di Karl Popper, oppure
all’intera storia del pensiero politico. Di più, si pensi alla filosofia della
scienza, vero punto di congiunzione tra filosofia e scienza. Di fatto, pertanto,
cultura umanistica e cultura scientifica si incontrano, si mescolano e insieme
operano.
Quest’opera si colloca nel solco della tradizione di questo dialogo tra sapere
umanistico e sapere tecnico-scientifico. L’ elenco dei pensatori che essa
propone potrebbe certamente essere ampliato, ma già quelli contemplati offrono
idee che possono essere utilizzate come generatori di soluzioni o di
approfondimenti nell’affrontare problemi pratici specifici delle organizzazioni.
Gli autori trattati non sono solo filosofi e ciò dimostra quanto la filosofia
sia pervasiva e come, pertanto, anche i matematici, gli economisti, gli
psicologi, i letterati amino frequentarla.
Questo volume, che può essere utile nei corsi master come palestra per
potenziare la capacità degli studenti di generare idee e soluzioni, è anche una
stimolante e simpatica lettura per qualsiasi persona interessata ad approfondire
un pezzo dell’eredità - quella, per così dire, non convenzionale - lasciata dal
pensiero umanistico all’epoca contemporanea.
Pierangelo Cignoli, Preside della Scuola Enrico Mattei, Eni Corporate
University
Introduzione al
problem solving
In
generale si può definire problema una situazione pratica oppure teorica che
attende una soluzione. Secondo un'altra definizione un problema è una distanza,
una discrepanza tra la situazione presente e una situazione ideale desiderata.
Il problem solving è un processo attraverso il quale si copre tale
distanza passando dalla situazione attuale ad un'altra il più possibile vicino a
quella ideale. Questo processo richiede alle organizzazioni di prendere delle
decisioni (decision making) coerenti e risultanti dall'interazione di
attori che portano alla scelta di un particolare corso di azioni tra tutti
quelli possibili.
La
distanza problema soluzione dipende tra l'altro dalla ampiezza delle
ricerche necessarie e dalla loro profondità. Ad esempio uno studio sulla
eventuale carenza di energia nei prossimi anni può richiedere un ampia
ricerca di dati (la disponibilità o la ricerca dei dati interni o esterni
pertinenti un contesto in studio, è uno dei principali problemi di qualunque
organizzazione) sulle riserve accertate, probabili e da scoprire di idrocarburi
nel mondo. Uno studio sulla affidabilità di una pipeline attraverso il
mar Nero può richiedere un'approfondita
analisi degli effetti, sui tubi e sulle saldature, causati dalla presenza di
acido solfidrico in quel mare.
La soluzione dei problemi può seguire il percorso della invenzione o
quello della scoperta. …….
Quarta di copertina
E opinione diffusa che sia la filosofia che la matematica non abbiano una
immediata utilità pratica. L’una servirebbe solo a rispondere alle grandi
questioni etiche, religiose ed esistenziali; l’altra a risolvere problemi
scientifici e tecnologici circoscritti.
In questo libro si mostra invece che molti metodi di risoluzione dei problemi
delle organizzazioni (aziendali e non) si fondano su premesse attinte, anche
inconsapevolmente proprio dalla filosofia, dalla matematica, ma anche da nuclei
di pensiero sistemico ben visibili in filosofi ante litteram. Gli esempi sono
numerosissimi e attraversano l’intera storia della cultura umana. Si pensi ad
esempio alle Proporzioni di Talete, alla Distanza di Pitagora, alla Maieutica di
Socrate alla Logica di Aristotele, al Rasoio di Occam, alle Tavole e agli Idola
di Bacone, alle Probabilità di Pascal, ai discorsi sul Metodo di Cartesio, ai
Grafi di Eulero, ai Giudizi di Kant, alla teoria degli Errori di Gauss, ai
Sistemi di Bertalanffy, al Problem solving di Popper, al concetto di Modello di
Von Neumann, alla Programmazione lineare di Dantzig, alla Razionalità limitata
di Simon, etc..
Questa rapida mappatura della genealogia filosofica e matematica dei metodi di
risoluzione dei problemi organizzativi mostra la centralità della visione
sistemica e del lavoro di gruppo ribaditi dall’autore, anche con alcune
esemplificazioni, nella conclusione del volume.
Rivolto a tutti coloro che lavorano nelle organizzazioni (manager e professional)
e agli studenti che si preparano ad accedervi, il libro si offre come un mezzo
per conoscere le radici culturali delle idee, dei metodi e degli strumenti di
problem solving e per meglio qualificarne gli usi e le applicazioni nei
diversi contesti operativi.
(Esempio
di Scheda)
Cartesio,R. (La Haye, 1596, 1650, 54 anni) filosofo.
“Per
Metodo … intendo delle regole certe e facili, osservando le quali esattamente
nessuno darà mai per vero ciò che sia falso, e senza consumare inutilmente
alcuno sforzo della mente, ma gradatamente aumentando sempre il sapere, perverrà
alla vera cognizione di tutte le cose di cui sarà capace”
Regulae ad directionem ingenii.
I QUATTRO PRECETTI LOGICI:
"Il primo era di non accogliere mai nulla per vero, che non conoscessi in modo
evidente esser tale, cioè di evitare accuratamente la precipitazione e la
prevenzione; e di non comprendere mai nei miei giudizi se non quello che si
presentasse così chiaramente e distintamente alla mia mente, da non lasciarmi
possibilità di dubbio.
Il secondo di dividere ciascuna delle difficoltà da esaminare in tutte le parti
in cui fosse possibile e di cui ci fosse bisogno per meglio risolverle.
Il terzo di condurre con ordine i miei pensieri, cominciando dagli oggetti più
semplici e più facili a conoscere, per salire a poco a poco, come per gradi,
sino alla conoscenza dei più composti e supponendo che ci sia pure un ordine tra
quelli che non si precedono naturalmente l'un l'altro.
E l'ultimo, di far dovunque delle enumerazioni così complete e delle rassegne
così generali da non omettere nulla......"
LA GEOMETRIA ANALITICA:
"....e considerando che tra tutti coloro che hanno fin ora indagato la verità
nelle scienze, i soli matematici hanno potuto trovare delle dimostrazioni, vale
a dire delle ragioni certe ed evidenti, non dubitavo che bisognasse prendere le
mosse da quelle stesse verità che essi hanno esaminate......e vedendo che, per
quanto i loro oggetti siano differenti, esse non s'accordano meno per questo
tutte quante in ciò, che si limitano a considerare unicamente i diversi rapporti
o le proporzioni che vi si trovano, pensai che fosse meglio esaminare soltanto
queste proporzioni in generale..........Poi, essendomi accorto che per
conoscerle avrei avuto bisogno qualche volta di considerarle ciascuna in
particolare .... dovevo supporle in forma di linee, perchè non trovavo nulla di
più semplice nè di più distintamente rappresentabile alla mia immaginazione e ai
miei sensi: ma che, per ritenerle, o per comprenderne insieme molte, bisognava
che le esprimessi mediante cifre, le più brevi possibili; e che, con questo
mezzo, avrei tolto il meglio dell'analisi geometrica e dell'algebra, e avrei
corretto i difetti dell'una per mezzo dell'altra."
Discorso sul Metodo.
Dopo la logica di Aristotele è il metodo di Cartesio la dottrina cui, forse
inconsciamente, si fa più spesso riferimento per tentare di risolvere in modo
razionale i problemi delle organizzazioni.
Con il primo precetto Cartesio afferma che nulla può essere accettato
acriticamente per vero se non forse le verità di tipo matematico (evidenti).
In ogni caso è da evitare sia la precipitazione, giudicare a caldo senza
una analisi razionale, sia la prevenzione, giudicare sulla base di
pregiudizi radicati nella nostra storia passata. Per essere accettate le idee
debbono inoltre essere chiare cioè immediatamente presenti all'intelletto
(al contrario le idee oscure sono frutto di un ricordo o peggio di un
falso ricordo), e distinte (cioè pienamente definite in se stesse, e
quindi distinte da tutte le altre. Il contrario della distinzione è la
confusione).
Il secondo precetto si riferisce a quello che oggi si chiama principio di
modularità: un problema può essere scomposto in sottoproblemi più semplici, un
prodotto può essere suddiviso nelle sue componenti (distinta base), un progetto
può essere articolato nelle sue attività elementari (work breakdown structure).
Lo stesso organigramma aziendale non è altro che una struttura gerarchica ad
albero rovesciato che scompone l'intera azienda in funzioni, divisioni, centri
di responsabilità etc. Il principio di modularità relativo a
problemi/prodotti/progetti è fondamentale in qualunque tipo di organizzazione:
si dice che il successo della missione Apollo per la conquista della luna sia
largamente basato su di esso.
Il terzo precetto invita a procedere prima alla soluzione dei problemi più
semplici per dedicarsi poi a quelli complessi. Ad esempio se si vuole lanciare
una nuova metodologia o procedura e bene scegliere come prototipo un progetto
semplice in modo da garantirsi un successo iniziale per dedicarsi poi, forti dei
risultati acquisiti, alle situazioni più complesse. Un altro prezioso invito di
questo precetto è quello di procedere, per quanto possibile, alla ricerca
sistematica di soluzioni invece di tentare di indovinare la migliore.
L' ultimo precetto invita a fare delle enumerazioni per essere sicuri di non
aver omesso nulla. Con riferimento a Bacone si è già parlato della importanza
delle check-list e della loro natura enumerativa (lista dei rischi, delle
opportunità, dei fattori chiave di successo, dei potenziali concorrenti, dei
possibili mercati, delle risorse necessarie, delle attività di un progetto etc.).
L'enumerazione può anche essere utile per individuare tutti i dati di un
problema, per definirne tutte le incognite, per valutare le conseguenze della
soluzione scelta ed infine per comunicare con tutti gli attori interessati.
Molte volte si è sentito dire in azienda: "un grafico vale più di cento tabelle
!" e molti di questi grafici sono basati sugli assi cartesiani (grafici ad
ascisse e ordinate). Le coordinate cartesiane consentono di rappresentare
funzioni matematiche sia in modo qualitativo (andamenti lineari, parabolici,
iperbolici, esponenziali, etc.) sia in modo quantitativo, cioè a seguito di un
processo di misura o di stima dei valori delle grandezze. I grafici cartesiani
possono essere applicati per visualizzare le problematiche di quasi tutte le
funzioni aziendali: dalla produzione al marketing, dalla ricerca e sviluppo alla
amministrazione, dalla gestione delle risorse umane a quella degli
approvvigionamenti, dalla gestione dei progetti a quella della qualità.
Elenco cronologico dei nomi
Nomi |
Date |
|
Nomi |
Date |
|
Nomi |
Date |
Enmerkar |
-3000 |
|
Bentham,J. |
1748 |
|
Leontieff,W. |
1906 |
Mosè |
-1300 |
|
Hegel,G.W.F. |
1770 |
|
Revans,R. |
1907 |
Talete |
-624 |
|
Gauss,K.F. |
1777 |
|
Quine,W. |
1908 |
Lao-tzu |
-600 |
|
Tocqueville,C.A. |
1805 |
|
Drucker,P. |
1909 |
Pitagora |
-570 |
|
Darwin,C.R. |
1809 |
|
Turing,A.M. |
1912 |
Buddha |
-565 |
|
Boole,G. |
1815 |
|
Dantzig,G.B. |
1914 |
Confucio |
-551 |
|
Marx,K. |
1818 |
|
Samuelson,P.A. |
1915 |
Eraclito |
-550 |
|
Thompson,W. |
1824 |
|
Simon,H. |
1916 |
Sun Tzu |
-500 |
|
Brentano,F. |
1838 |
|
Prigogine,I |
1917 |
Erodoto |
-484 |
|
Peirce,C.S. |
1839 |
|
Ansoff H.I. |
1918 |
Socrate |
-469 |
|
Fayol, H. |
1841 |
|
Chandler, A.D. |
1918 |
Platone |
-427 |
|
Nietzsche,F. |
1844 |
|
Zadeh,L. |
1921 |
Aristotele |
-384 |
|
Pareto,V. |
1848 |
|
Kuhn,T. |
1922 |
Pirrone |
-365 |
|
Poincarè,H. |
1854 |
|
Herzberg,F. |
1923 |
Euclide |
-350 |
|
Taylor,F.W. |
1856 |
|
Codd,F. |
1923 |
Epicuro |
-341 |
|
Freud,S. |
1856 |
|
Feyerabend, P.K. |
1924 |
Archimede |
-287 |
|
Peano,G. |
1858 |
|
Levitt,T. |
1925 |
Seneca,L.A. |
-4 |
|
Duhem,P. |
1861 |
|
Altshuller, G.S. |
1926 |
Luca |
50 |
|
Gantt,H. |
1861 |
|
Feigenbaum,E. |
1930 |
Petronio Arbitro |
66 |
|
Hilbert,D. |
1862 |
|
Handy,C. |
1932 |
Erone |
100 |
|
Weber M. |
1864 |
|
De Bono,A. |
1933 |
Benedetto |
480 |
|
Russel,B. |
1872 |
|
Adair,J. |
1934 |
Brahmagupta |
628 |
|
Mayo,E. |
1880 |
|
Forrester,J.W. |
1934 |
Alighieri,D. |
1265 |
|
Neurath,O. |
1882 |
|
Roy,B. |
1936 |
Occam,G. |
1290 |
|
Schumpeter,J.A. |
1883 |
|
Shonberger,R.J. |
1937 |
Pacioli,L. |
1445 |
|
Keynes,J.M. |
1883 |
|
Mintzberg,H. |
1939 |
Machiavelli,N. |
1469 |
|
Barnard,C. |
1886 |
|
Dawkins,R. |
1941 |
Bacone,F. |
1561 |
|
Wittgenstein,L. |
1889 |
|
Peters,T. |
1942 |
Shakespeare,W. |
1564 |
|
Lewin,K. |
1890 |
|
Goleman,D. |
1946 |
Galilei,G. |
1564 |
|
Wiener,N. |
1894 |
|
Porter, M. |
1947 |
Hobbes,T. |
1588 |
|
Krishnamurty,J. |
1895 |
|
Frankston,R. |
1949 |
Cartesio,R. |
1596 |
|
Piaget,J. |
1896 |
|
Pinker,S. |
1954 |
Pascal,B. |
1623 |
|
Hayek,F.A. |
1899 |
|
Sokal,A. |
|
Leibnitz,W.G. |
1646 |
|
Deming,W.E. |
1900 |
|
|
|
Vico,G. |
1668 |
|
Bertalanffy,L.V. |
1901 |
|
|
|
Bayes,T. |
1702 |
|
Popper,K.R. |
1902 |
|
|
|
Eulero,L. |
1707 |
|
Von Neumann,J. |
1903 |
|
|
|
Hume,D. |
1711 |
|
Hebb,D. |
1904 |
|
|
|
Diderot,D. |
1713 |
|
Mc Gregor,D |
1906 |
|
|
|
Smith,A |
1723 |
|
Godel,K. |
1906 |
|
|
|
Kant,I. |
1724 |
|
De Finetti,B. |
1906 |
|
|
|
Roberto Chiappi,
si è laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Milano e dopo il corso
Allievi ufficiali dell'Accademia Navale di Livorno, ha lavorato a Roma presso
l'ufficio statistica, meccanografia e ricerca operativa dello Stato Maggiore
della Marina Militare. Dopo il master della Scuola Superiore Enrico Mattei entrò
nel gruppo E.N.I. dove ha operato, per oltre 30 anni, nei settori della analisi
degli investimenti, ricerca operativa, pianificazione strategica, formazione e
project planning. Ha pubblicato libri e articoli su questi argomenti e svolto
attività di formazione presso aziende università e associazioni. Attualmente si
occupa di ricerca e formazione relativamente alle tecniche di project e general
management.
Libri:
- Amato, Basile, Chiappi, "Il project Management nell'organizzazione aziendale",
Scuola Mattei 1989, S. Donato (Milano).
- Amato, Chiappi, "Pianificazione e Controllo dei progetti", F. Angeli 1990,
Milano.
- Chiappi R., "Tecniche di General Management" Scuola Mattei 2001, S. Donato.
- Amato, Chiappi, "Tecniche di Project management", F. Angeli 2005, Milano.
- Chiappi R., "Gestire Progetti con l'aiuto del foglio elettronico” Eni Corporate University-Scuola Mattei, 2005 S. Donato milanese (Milano).
Editore: Springer |
Collana: Business &
Management |
Codice ISBN:
88-470-0414-4 |
Pagine:
Approx. 215 p |
Anno di pubblicazione:
2005 |
Prezzo: Euro 29,95 |
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